“Figliolo, certo la tua disoccupazione è un problema serio!”.
Queste le parole che Padre Pio disse a mio padre, allora poco più che ventenne, quando lo vide la prima volta, prima ancora che papà avesse avuto la possibilità di parlargli delle proprie difficoltà lavorative e di avvicinarlo: non essendo riuscito a confessarsi da lui per lo straordinario numero di persone che sempre accoglieva, mio padre lo aveva inseguito di nascosto, oltrepassando, contro le regole, una porta del convento di San Giovanni Rotondo e lo aveva chiamato mentre si avviava per una scala : “Padre…
23 settembre : San Pio da Pietralcina
Quei divorziati che hanno ritrovato l’amore, per la Chiesa peggio degli assassini
Sono i peccatori mortali senza speranza e senza appello. Quelli a cui sarà negata per sempre la comunione. Quelli che non potranno mai essere assolti da nessuno. Quelli a cui qualche prete ha negato persino i funerali religiosi. O il battesimo per i loro figli. Chi sono queste figure spregevoli che la Chiesa inchioda a una condanna più severa di quella riservata agli assassini, ai mafiosi o ai pedofili? Sono i cattolici divorziati che hanno deciso di ricostruire la loro vita con un nuovo amore.
Pedofilia. Una clinica modello
Anni fa, quando lavoravo per il settimanale Panorama, ho visitato negli Stati Uniti una clinica creata e gestita da sacerdoti cattolici americani allo scopo di recuperare i loro fratelli così tragicamente caduti. Con l’obiettivo della cura e riabilitazione, venivano spesso in questo modo sottratti alle carceri.
L’esperienza mi ha colpito profondamente: quel luogo mostrava nella realtà dei fatti come l’amore e la misericordia suscitati dalla fede cristiana nei sacerdoti fondatori dell’Istituto, uomini di grande forza interiore, di lucida, pragmatica intelligenza e di precisa chiarezza d’intenti, potesse animare la volontà di soccorrere altri uomini-preti che si erano macchiati di colpe orribili per aiutarli a rinascere, attraverso un severo, inflessibile protocollo terapeutico e di vita comunitaria.
Una clinica modello, che potrebbe essere d’esempio anche per il mondo non religioso, fondata su una rivoluzionaria interpretazione del concetto della pena così come per primo la concepì alla fine del 700 Cesare Beccaria. Di seguito l’articolo che scrissi in quell’occasione. [Leggi di più…]
Cloro al clero?
L’anticlericalismo non è cosa di questi giorni. Ma bisogna capire di che si parla perché ne esiste uno dettato da amore per i preti e un altro mosso dall’odio per loro.
Si può dire che Gesù aprì la strada all’anticlericalismo? Certamente sì, se per clericalismo si intendono i mascheramenti del clero, messi in atto ieri come oggi, e cioè la sete di potere, il dominio sugli altri, i privilegi, la brama di denaro, la falsità, la lussuria ecc. Se possono mutare, nel corso dei secoli, i motivi per cui combattere i preti, denigrarli, sfiduciarli, si deve riconoscere che un po’ di “cloro al clero” può risultare benefico se sbianca da macchie che imbrattano il cuore e non tanto la veste talare. [Leggi di più…]
Vendola: io, gay e cattolico, più facile dirlo ai preti che al PCI
Questo sito non ha alcun colore politico. Le persone che ci scrivono in genere sono abbastanza lontane dalla lotta partitica e in ogni caso al momento del voto si dividono equamente su tutto l’arco istituzionale, destra, centro, sinistra, oltre ai due estremi. Ma questo è un sito attento ai segnali del mondo. Che cerca tra le righe di una cronaca sempre più confusa quei semi di liberazione e nutrimento utili per è in cammino. L’articolo che segue è apparso venerdì 16 aprile sul Corriere della Sera. Parla del rapporto con la fede di Nichi Vendola, leader di Sinistra e libertà, gay e cattolico. Sono in molti a sinistra che sperano di vederlo, Vendola, eletto alle primarie per la prossima sfida delle politiche, tra tre anni. E di certo, qualsiasi sia il credo di chi legge, le parole che pronuncia hanno un sapore molto diverso dal coro che abitualmente riempie tg e programmi televisivi. Si avverte, in questa intervista, una ricerca sincera, un cammino
tortuoso ma solido verso una liberazione dalle strutture egoiche dell’odio, che nell’agone politico esplodono nelle forme più becere. E anche un’originalità di pensiero che non esita a indicare il clero di base come più tollerante verso i gay rispetto al partito comunista. Che apprezza intellettuali omosessuali intrisi di cattolicesimo, come Pasolini, ma prende le distanze dagli eccessi di colpa che accompagna la loro opera. [Leggi di più…]
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