Una larga fetta dell’odierna letteratura italiana è pervasa da un’autoreferenzialità e un infantilismo acuti.
L’autofiction (ovvero metà autobiografia e metà invenzione, genere assai in voga di cui l’esempio più famoso è Gomorra), l’eterno ritorno al passato (accanite rianalisi degli anni settanta, ottanta e novanta), un nichilismo glamour (per esempio la trilogia di romanzi di Walter Siti, edita da Einaudi e molto apprezzata in sede di cultura ufficiale, centrata in buona parte sulle ossessioni d’un professore universitario omosessuale) oppure un ripiegamento nella cronaca (il penultimo Scurati ispirato alla vicenda di pedofilia di Rignano Flaminio, oppure lo stesso Gomorra) usurpano i romanzi più venduti o apprezzati, mentre la dimensione spirituale è pressoché assente. [Leggi di più…]
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